Pisa: miracoli e antiche mura - 13 novembre 2021

 Una bella giornata d'autunno, tempo libero, scarpe comode e... Pisa!

Tutto il mondo conosce la città di Pisa, anche noi che abitiamo a meno di un'ora di macchina da lei, ma ci sono particolari che ci sorprendono, se ci allontaniamo un pochino dalla solita torre pendente -che però è sempre stupefacente, bellissima, ipnotica. 

E infatti non possiamo evitare di dedicarle tempo e spazio nella memoria del telefonino:


Piazza dei Miracoli

Piazza dei Miracoli prende il nome dai quattro monumenti che formano il centro della vita religiosa cittadina, detti miracoli (così nominati da Gabriele D'Annunzio nell'espressione "Prato dei Miracoli", contenuta nel romanzo Forse che sì forse che no, del 1910) per la loro bellezza e originalità: la Cattedrale, il Battistero, il Campo Santo e il Campanile.

Effettivamente la piazza ha, nonostante il numero di turisti che la affolla, un'aria solenne e incantata, una tranquillità senza tempo, una luminosità trascendentale. I quattro miracoli sembrano sorgere dal prato verdissimo e trovarsi lì non per opera dell'uomo, ma per un disegno stesso della natura. 
Bello, bello, bello.

(Infatti, è dal 1987 che fa parte della World Heritage List dell'UNESCO: mica pippolini eh)


La Cattedrale

Torniamo a noi: tutto ha un prezzo (salire sul campanile, la Torre per intenderci, viene ben 20 eury), ma visitare il Duomo no! Per farlo è tuttavia necessario prendere il biglietto presso la biglietteria che si trova sul lato della piazza, dove persone molto gentili vi indicheranno gli orari disponibili, tra cui poter scegliere. 

Nel rispetto delle norme anti Covid-19, ovviamente per poter entrare è necessario esibire il green-pass.

L'interno della cattedrale è imponente e leggerissimo al tempo stesso, la nostra impressione è che sembri molto più grande di quanto si direbbe dall'esterno.


L'opera che attrae il nostro sguardo e non ci lascia più andare è il meraviglioso pergamo di Giovanni Pisano, studiato ai tempi del Liceo e fino ad ora mai visto dal vero.


Scolpito in soli 8 anni, dal 1302 al 1310, raffigura scene del Nuovo Testamento. 
E' un'opera meravigliosa, dalla quale è difficile allontanarsi: infatti noi abbiamo indugiato nei suoi pressi un bel po', prima di deciderci a lasciare spazio anche agli altri...



Nella Cattedrale è inoltre conservato il lampadario per incenso, che scende dal soffitto della navata, guardando le oscillazioni del quale la leggenda vuole che Galileo abbia formulato la sua teoria sull'isocronismo del pendolo.
Il lampadario presente tutt'oggi, noto come Lampada di Galileo, non è quello che vide all'epoca lo scienziato, ma risale a qualche anno dopo. L'originale lampada, molto più piccola e semplice (e che quindi poteva oscillare col vento), è oggi presente nel Campo Santo all'interno della cappella Aulla. 


BONUS - Le unghiate del Diavolo

Questa è una curiosità che in pochi, fuori da Pisa, conoscono: a me l'ha rivelata una cara amica di origini pisane.
Ebbene, sul lato nord del Duomo (quello cioè che è di fronte al Camposanto), sulla parete ad altezza d'uomo si può notare una serie di buchetti scavati nel marmo, disposti tutti in fila in verticale: provate a contarli e tutte le volte avrete un risultato diverso! Com'è possibile? Di certo c'è lo zampino di un diavoletto... Infatti, leggenda vuole che il Diavolo abbia tentato in tutti i modi di impedire la costruzione della Cattedrale, arrampicandosi addirittura sul tetto dell'edificio. Un angelo, inviato per farlo desistere, riuscì a cacciarlo, ma prima di arrendersi il Diavolo tentò di resistere con tutte le sue forze, aggrappandosi disperatamente alla parete e lasciandovi impressi i segni delle sue unghie.





Le antiche mura di Pisa

Ad un certo punto dobbiamo uscire dal Duomo, sebbene a malincuore: la giornata è calda e soleggiata, nonostante novembre e le previsioni nefaste del meteo.it, e noi, incuriositi da un fitto andirivieni di persone su quello che ci sembra un camminamento sulle mura, decidiamo di unirci a loro e dare un'occhiata alla città dall'alto. 

Per tutte le informazioni in dettaglio sulla visita vi rimando al sito  da cui ho preso anche la mappa:https://www.muradipisa.it/ 

Di seguito, ecco le mie foto e le mie impressioni.

 

Iniziamo la salita alla Torre Santa Maria in piazza dei Miracoli: il biglietto d'ingresso costa 3 euro ed è necessario il green-pass.

Le mura sono alte 11 metri e la salita non finisce più, ma lo spettacolo in cima ci fa dimenticare la fatica: stiamo guardando piazza dei Miracoli da un punto di vista straordinario e nuovissimo, il colpo d'occhio è incredibile.


Dal lato opposto alla piazza, scopriamo il cimitero ebraico di Pisa.


Il percorso in totale è lungo 3 chilometri, lungo i quali ci sono uscite/entrate intermedie: noi lo faremo fino in fondo ed usciremo vicino al Lungarno Mediceo. Sarà meglio mettersi in marcia!

Sebbene le foto del mio cellulare non siano il massimo, vi assicuro che dalla passeggiata si può godere la vista di abitazioni e dimore storiche, giardini pubblici e privati e di una vegetazione lussureggiante che, in questo momento, è piena di colori e poesia. 

L'autunno esplode ed è una gioia per gli occhi!

Foliage, foliage a perdita d'occhio! So che forse è banale, ma non c'è una foglia che abbia lo stesso colore di un'altra.




Notiamo diversi spazi esterni che sono riservati agli studenti dell'Università, in stile campus americano (ma meglio, perché qui a Pisa!)


A 700 metri dalla fine del percorso, c'è il punto di salita/discesa della piazza delle Gondole, in cui si può osservare quel che resta di un antico piccolo porto in cui arrivavano le "gondole", piccole imbarcazioni coperte.
"La caratteristica della piazza è quella di ricevere, attraverso un passaggio nelle mura, l'acqua del fiume Serchio tramite il Fosso del Mulino, proveniente da Ripafratta. Le acque del fosso confluiscono in un piccolo bacino, anticamente conosciuto come "Porto delle Gondole", che serviva per attraccare con piccole imbarcazioni e risalire il fosso fino ai Bagni di Pisa, oggi San Giuliano Terme, per villeggiatura e cure termali. Oggi nel bacino si può ammirare una suggestiva distesa di fior di loto.

Una parte delle acque scorre accanto al bacino e veniva anticamente usata per muovere la ruota di un mulino. Le acque poi confluiscono nel fiume Arno, nei pressi del ponte della Fortezza.

Nella piazza è presente la prima delle tante fontane che in antichità usavano le acque di Asciano portate dell'acquedotto Mediceo che termina proprio in quel punto a ridosso delle Mura."


In conclusione, la vista che si gode dalle mura è al tempo stesso spettacolare ed intima, perché attraversa la città passando talvolta proprio in mezzo alle case ed offre scorci inconsueti di monumenti e giardini. Il mio consiglio è di non aver fretta e indossare scarpe comode e approfittare dei punti sul percorso in cui ci si può sedere per prendersi tutto il tempo necessario ad assorbire la bellezza che ci circonda.

Scendiamo alla Torre di Legno, nei pressi del lungarno, e ci incamminiamo verso Palazzo Blu, che ora ospita una mostra su Keith Haring:
https://palazzoblu.it/mostra/keith-haring-12-novembre-2021-17-aprile-2022/

Tornando verso il parcheggio, gettiamo un'ultima occhiata alla chiesetta di Santa Maria della Spina, bellissima, piccolissima e aggrappata al parapetto, a picco sul fiume Arno.





Un pezzo veramente unico, incredibile, che sembra sorgere dall'Arno come per magia, per la gioia di tutti. Da visitare e ammirare e fotografare senza sosta.

In breve, Pisa è turistica, ma non in maniera opprimente, nel centro ci sono ancora scorci originali e antichi e non ha ceduto in maniera massiccia alle grandi catene globali, è a misura d'uomo e si gira agevolmente a piedi.

Ricordiamo infine che è stata una delle quattro grandi Repubbliche Marinare, e il suo antico stemma appare un po' ovunque in città.



Commenti

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